
La “pinza” la xe de sicuro uno de i più antichi dolsi de la cusina veneta. I ghe ne fa diversi tipi e de diverse maniere (secondo i posti), ma tute le ga come base la farina zala e la farina bianca de fior.
La pinsa xè un dolse rustego, ch’el stà piuttosto su’l stomego…ma tanto bon che mai!
El xe de tradission par la Epifania, dita anca befana o marantega
Una vecchia ricetta del mio blog che volevo ricordare a voi, cari lettori, un dolce che si prepara per il 6 gennaio, giorno in cui si brucerà il “berolon” ( un grande falò) per un rito propiziatorio, secondo il quale l’orientamento del fumo e delle faville, indicheranno gli auspici dell’anno appena iniziato.
Eà befana vien de note
cò e scarpe tute rote
col vestito da romana
viva, viva eà befana.
Ingredienti:
- 250g di farina da polenta ( quella che cuoce in tre minuti)
- 500ml di latte
- 400ml di acqua
- 70g di burro
- 10g di semi di finocchio
- 250g di zucchero
- 80g di pinoli
- 325g di farina 00
- 250g di uvetta
- 2 cucchiaini di lievito
- rum
- buccia di limone
- buccia di un’arancia
- succo di un’arancia
- vaniglia
- sale
Teglia: 27×27
Mettere a bagno l’uvetta in acqua calda.
Fate la polenta morbida con 500ml di latte e 400ml di acqua e una scorza di limone Metterla in una grande ciotola, togliete le scorza di limone e aggiungete il burro che si scioglierà subito. Lo zucchero, il rum a piacere. Tritare i semi di finocchio con la buccia di arancia e aggiungerli alla polenta con il succo dell’arancia e il sale.


Incorporare una parte di farina, setacciandola per non fare grumi. Alla rimanente aggiungete il lievito, la vaniglia e l’uvetta sgocciolata e asciugata e i pinoli. Se vi sembra difficile da impastare perché troppo sodo, aggiungete poco latte a filo ( le farine da polenta non sono tutte uguali, potrebbe esserci una differenza nell’assorbire liquidi).

Mettere tutto in una teglia foderata con carta forno e infornare a 175/180° per circa un ora e mezza.
Quando manca mezzora alla fine della cottura, se vi sembra che sotto sia più colorata che sopra, capovolgetela.

È molto più buona mangiata fredda, nei giorni seguenti la cottura acquisterà profumo e sapore
