Rita, sempre lei, ogni tanto mi sgancia una ricetta ligure.
Tutto a occhio, dice, io ho fatto cosi.
” I carciofi vanno interi non a metà!!”
Mi sgrida pure…
Non sono riuscita ad allargarli, avevano le foglie talmente strette che ho deciso di tagliarli.
Alla fine il sapore non cambia, sono buonissimi.
Grazie Rita
Ingredienti:
4 carciofi
1 panino grattato
prezzemolo
3/4 cucchiai di parmigiano
1 uovo
1 pezzetto di aglio ( forse non doveva esserci..boh)
Ho messo nel robot, il prezzemolo, l’aglio, il parmigiano, il pane. Ho macinato tutto e poi ho aggiunto l’uovo. Ho lavato e tagliato e carciofi, ho tolto un po della barbetta e li ho riempiti con il ripieno di pane. Ho messo tutto in una pentola con olio evo, ho fatto rosolare qualche minuto, ho aggiunto due dita di acqua sotto i carciofi, ho continuato la cottura con coperchio a fuoco dolce.
Ho provato questa focaccia perché basta una forchetta per impastarla e l’ho adorata sin dalla prima volta. Unico nota negativa, ma a me piace molto mettere le mani in pasta, si devono fare 8 pieghe ogni 30 minuti.
L’ho vista da Miel & Ricotta e l’ho già fatta mille volte. Ho provato a impastarla la sera prima e far le pieghe la mattina, mettendo un grammo di lievito. La faccio quando voglio la focaccia a pranzo oppure devo andar via il pomeriggio.
Ho comprato anche la teglia barese di ferro e devo dire che viene benissimo.
Mi è successo di non rispettare i 30 minuti e parecchie volte, non conto le pieghe, ormai vado a occhio.
Ingredienti:
400 g di farina 0 ( uso la Rieper)
4 g di lievito di birra fresco ( 1 g se impastato la sera prima)
10 g di sale fino
300g di acqua tiepida
olio extra vergine
In una terrina aggiungo il sale alla farina. Sciolgo il lievito nell’acqua tiepida
Con la forchetta mischio aggiungendo l’acqua. Risulterà un impasto molto granuloso.
Metto l’impasto in una terrina ben unta di olio e lascio riposare 30 minuti ( o una notte se con un grammo di lievito).
Dopo 30 minuti ( ma se ne passano 40, fa lo stesso) faccio la prima piega. Ungo bene le mani e prendo un lembo di pasta, lo tiro e lo lascio cadere. Giro l’impasto e faccio un’altra piega. Si riesce a farne anche tre, volendo.
Lasciar riposare altri 30 minuti e ricominciare con le pieghe, aggiungere olio se si asciuga e ungere sempre anche le mani. Mano a mano che si va avanti l’impasto diventerà molto morbido e pieno di bolle.
Dopo l’ultima piega, aspettare 30 minuti. Ungere leggermente una teglia da forno, spolverizzarla di semola di grano duro. Stendere l’impasto delicatamente, prendendola da sotto con il palmo della mano.
Lasciar riposare 30 minuti. Io ho pestato del sale grosso, mischiato ad olio extra vergine l’ho pennellato sulla focaccia, dopo aver fatto dei “buchini” con le dita. Intanto ho scaldato il forno a 240°. Infornato e abbassato a 200 dopo circa 10 minuti, l’ho lasciata cuocere fino a doratura.
La faccio anche con olive o focaccine piccole
Ne è nata una discussione, quando ho detto alle mie amiche che volevo fare le crocette ferraresi, subito Serafina che ha abitato a Ferrara tanti anni, mi ha rimproverato.
Ma non era colpa mia, le avevo viste in un libro della Antonella Scialdone e lei le chiama crocette ferraresi!!
” NON SI CHIAMANO CROCETTE!! LE FERRARESI SONO COPPIE, VUOI CHE NON LO SAPPIA IO?!! POI CI SONO LE CIOPETE E MIA MAMMA CHE HA PIU’ MEMORIA DI ME DICE CHE QUESTE SONO LE SEMIGRASSE!!
“Crocette bolognesi, coppie ferraresi… ciopete…semigrasse??? Ma che casino oh!!!”
” Ho deciso le chiamerò crocette VENETE!!!”
” Anzi no, le chiamerò coppie VENETE!”
E fu cosi che una Sardainsaor cambiò il nome ad un pane molto famoso 🙂
Ingredienti:
400 g di farina 0
120 g di lievito madre
150 g di acqua tiepida + 30 se serve
1 cucchiaio di malto o miele
25 g di strutto
15 g di olio extra vergine di oliva
8 g di sale fino
ATTENZIONE!! Io ho fatto un impasto doppio, con le dosi della ricetta, vi vengono 2 coppie grandi o 4 crocette bolognesi come quelle del video.
Questo è un impasto duro, poco idratato, i 30 g di acqua in più, dovrete vedere voi se vi servono, perché ogni farina richiede il suo liquido. Io peso i 30 g e li lascio da parte , poi aggiungo quel che serve.
Mettere nella planetaria ( o in una terrina se si impasta a mano) i 150g di acqua tiepida con il lievito madre e farlo sciogliere. Aggiungere il malto e la farina, subito dopo lo strutto, poi l’olio e alla fine il sale. Amalgamare bene, impastare finché sarà diventato liscio. Portare l’impasto sulla spianatoia e lavorarlo un pochino con le mani. Mettere in una terrina coperto con pellicola e lasciarlo due ore fuori prima di metterlo in frigorifero per circa 12 ore.
La mattina dopo tirarlo fuori e lasciarlo a temperatura ambiente una o due ore, dipende dalla temperatura. Io l’ho dovuto mettere addirittura nel microonde con una ciotola di acqua bollente di fianco. Lievita poco, ma basterà per farlo diventare un impasto molto elastic0. Io ho fatto doppio impasto, ho tagliato e pesato 8 pezzi, ho formato una pallina e le ho incartate con pellicola.
Ho preso una pallina, l’ho schiacciata leggermente con la mano e poi l’ho passata nella sfogliatrice dell’impastatrice alla misura più larga, più volte fino a farla diventare una striscia lunga e stretta. Più lunga la fate più lunga verrà la coppia.
La striscia mia era circa 80 cm
Seguite il video per vedere come si deve formare il rotolino, bisogna tirare e arrotolare. Nel video sono crocette bolognesi, sempre lo stesso impasto, ma le due coppie non sono divise.
Noi invece oggi, le dividiamo.
Ora seguite le foto per far le coppie “venete” ( in realtà ferraresi). Una volta arrotolate le due strisce bisogna piegare i due lembi estremi rimasti in fuori.
Lasciare lievitare al calduccio, magari dentro il forno con luce accesa se da voi fa ancora fresco, per tre ore.
Scaldare il forno a 225° … appena infornate, abbassate a 200° per 10 minuti … poi portate a 180° per altri 15 minuti. Gli ultimi 5 minuti se non sono dorati, portate la teglia più in alto in modo da essere più vicini alla serpentina. Il vostro forno potrebbe cuocere diversamente dal mio, le cotture sono sempre indicative.
La signora Laura è la nonna di Nicola, il fidanzato di mia figlia, vive a Lucca e la ringrazio per avermi dato la ricetta.
Avevo provato anche molto tempo fa’ a farla, ma non mi era piaciuta per niente, era una ricetta presa in rete, probabilmente non aver usato il pane toscano è stato il motivo più importante. Questa volta oltre la ricetta, Sara mi ha portato il pane. Ne ho approfittato per fare anche la ribollita.
Ingredienti:
aglio
pomodoro polpa circa 450g
basilico
qualche fetta di pane toscano raffermo
sale e pepe
olio extra vergine di oliva
dado vegetale
In una pentola di coccio, ho messo l’aglio a rosolare con l’olio, senza farlo bruciare. Ho aggiunto la polpa di pomodoro e il basilico e ho fatto cuocere 10 minuti circa con poca acqua.
Ho tagliato il pane a dadini e l’ho aggiunto al pomodoro, l’ho rigirato bene nel sugo finché si è ben impregnato, poi ho aggiunto un paio di bicchieri di acqua e il mio dado casalingo. Ho lasciato cuocere finché il pane mi è sembrato spappolato. Aggiungo dell’acqua se mi sembra troppo asciutto. Regolo di sale e pepe.
Oggi sotto la tettoia, nel mio cucinotto, si respirava aria di autunno, il cielo grigio e l’umidità che penetrava nella pelle, si è proprio iniziato l’autunno. Mi accorgo che l’estate è finita anche da come dorme Mela, tutta accovacciata, con le zampe sotto il corpo :).
Una giornata da torta di pane, o canederli, o…. frittata di pane…. siiiii una frittata di pane e salame!!!
Nella dispensa non mancano mai i panini raffermi, mi sono ricordata di aver visto in rete questa frittata di Alessandro Borghese, molto povera, facilissima e utile per consumare il pane vecchio. Borghese dice di mettere 80g di salame su 6 uova e 400g di pane, a me è sembrato davvero pochino, ne ho messo 200g su 3 uova e ho fatto bene. Non ho messo il sale, il pane è già salato, il salame pure.
A noi è piaciuta molto sopratutto fredda.