L’uva fragola, la adoro, ne mangerei a chili.
Ogni autunno, aspetto che qualcuno mi regali una bottiglia di mosto, mi piace solo il rosso e se è buono, ne faccio fuori una caraffa da sola. Di uva fragola… non si può, nessuno fa più il “fragolino”, è considerato un vino poco pregiato per la sua bassa gradazione alcolica, ma a me piace da morire e almeno il mosto, ho deciso di farmelo! Quello in vendita, non è vino di uva fragola, è una bevanda a base di vino con aromi di fragola e zucchero.
Si ricava circa il 60% di mosto sul peso dell’uva.
È più semplice di quanto pensassi, 4 giorni è uno splendido mosto di “fragolino” sarà sulla nostra tavola.
La prima volta ho usato la pentola di acciaio per fare la pasta, mi sembrava più semplice scolare il succo dalle bucce, ma la seconda volta ho preferito usare una bacinella, perché le bucce devono rimanere costantemente bagnate per non inacidire, la pastaiola rimane troppo alta dal fondo. Alla fine non è cosi complicato, basta versare il succo con una parte di bucce, sopra una garza appoggiata ad un passino per brodo e poi strizzare, ovviamente sopra una caraffa.
È importante non lavare l’uva, potrebbe compromettere la fermentazione.
Togliamo i chicchi d’uva dai raspi, scartando i guasti e la parte verde, mettiamoli in un recipiente molto capiente, man mano che li mettiamo nella bacinella, li schiacciamo con le mani o con un peso, io ho usato un pesta carne.
Copriamo con una rete e lasciamo la bacinella in un posto arieggiato senza correnti d’aria. Una volta al giorno giriamo le bucce, cosi da evitare che quelle in superficie si inacidiscano. Il terzo giorno, noteremo un consistente aumento di volume, l’uva sta fermentando. Giriamo le bucce, anche se vedremo una diminuzione di volume, con il passare delle ore, aumenterà ancora.
Inizieremo a sentire un buon odore di mosto dopo un paio di giorni, al quarto/ quinto giorno, dovremo ricavare il succo, filtrandolo come vi ho spiegato sopra. Il mosto dovrà essere conservato in frigorifero, in un contenitore con il tappo SOLO APPOGGIATO. Mi raccomando, non chiudere mai ermeticamente, altrimenti al momento di aprirlo, ci ritroveremo con un bel soffitto dipinto di viola. Sarete stupiti dal fatto che dopo qualche giorno, inizierà ad essere leggermente frizzante. Una bontà.
Roba da donne, direbbe qualche uomo… 😉
Nei giorni seguenti, lo dovremo filtrare ancora un paio di volte, per togliere le impurità e il fondo che si è formato, sempre usando una garza o un canovaccio sottile.
In frigorifero dura parecchio se resisteremo a non berlo tutto subito!! 🙂
Mi sono divertita, è stato interessante e sarà un’esperienza da ripetere, non vedo l’ora!